La presidente Meloni nel Trans-Mediterranean Migration Forum a Tripoli.

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Ci sono almeno due ragioni per cui ho accettato questo invito.

La prima è che, come penso tutti vedano in questo momento, per questo Governo italiano il Mediterraneo è una priorità, e non può esserci un Mediterraneo senza Italia e Libia insieme. Questa è anche la ragione per cui, in questi due anni, abbiamo migliorato molto la nostra cooperazione su molti fronti – tornerò su questo per rispondere alla sua domanda.
E la seconda è che ci sono sfide in questo momento che non possiamo affrontare da soli. La migrazione è una di queste sfide, per quello che diceva il Primo Ministro, e voglio anche salutare i miei buoni amici, ho visto molti buoni amici qui: il Primo Ministro di Malta, il Primo Ministro della Tunisia, il Commissario Schinas – tutte persone che cercano di lavorare insieme in questi tempi sul tema della migrazione. E, per affrontare seriamente questo tema, penso che abbiamo bisogno di un approccio a 360 gradi.

L’Italia ha lavorato molto su questo, inoltre a livello multilaterale, e questo approccio ha principalmente tre o quattro linee.
La prima è la lotta contro il traffico di esseri umani, per quello che ci dicono le Nazioni Unite che il traffico di esseri umani è oggi uno dei traffici criminali più potenti al mondo. Ci sono persone che fanno molti soldi usando la disperazione di persone fragili, e non possiamo permetterlo, perché queste organizzazioni stanno diventando molto potenti ma non si preoccupano di quei diritti umani e di quegli esseri umani. È qualcosa che in Italia vediamo accadere ogni giorno, anche a Malta, ed è per questo che vogliamo combattere i trafficanti di esseri umani. Anche perché la migrazione illegale è nemica della migrazione legale.
Guardate cosa è successo in Italia negli ultimi anni: non potevamo permettere a molte persone di entrare legalmente perché avevamo troppi migranti illegali. Non possiamo permettere che siano le organizzazioni criminali a decidere chi ha il diritto o meno di vivere nei nostri paesi.
E questa è la seconda parte del lavoro che dobbiamo fare: il percorso per i flussi legali di migrazione. Il mio Governo ha fatto un decreto piano che è durato tre anni ampliando le quote e ampliando le quote inoltre per i paesi, anche per i paesi che ci aiutano a combattere la migrazione illegale.
Ma il punto più importante è che non si può risolvere il problema della migrazione se non si va all’origine del problema.
Voglio dire, se non si pone il problema che dobbiamo rispettare inoltre il diritto a non essere costretti ad emigrare.