Trovarci è stato un gran risultato

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Trovarci è stato già un gran risultato, ascoltarci, renderci conto che la situazione non è buona in nessuna delle due Regioni: Unione europea e America Latina; responsabilizzarci, generare collaborazioni e soprattutto sincerarci. Questo è stato il Primo Incontro Bi – regionale di Genere realizzato a Tucumán, in Argentina.

Più di duemila donne e tanti uomini sono stati presenti, contribuendo con idee, con momenti di unione, di riflessione. Che cosa sarebbe del mondo se tutte le donne fossero ricche? Se avessero potere reale?

L’Incontro è stato possibile grazie ad una donna di potere, Beatriz Rojkes di Alperovich chi l’ha utilizzato per riunirci a Tucumán, facendo di questi tre giorni un ricordo indelebile per tutte. Beatriz Rojkes lavora con le donne da più di dieci anni, tramite la «Rete di Donne Solidali» che si occupa di dare sostegno e risolvere innumerevoli problemi sociali, problemi che in qualunque società richiederebbero di molto denaro, ma la politica sta al suo servizio e le cose si fanno e cambiano. Ci siamo riuniti con loro, con le protagoniste di quel cambiamento. Donne felici, realizzate, che si sforzano di migliorare la loro società. Durante il nostro incontro con queste donne, le rappresentanti italiane si sono domandate più di una volta: «Perché in Italia non lavora così la politica»? Generando benessere, dando soluzioni dove ci sono problemi dalla base, creando un elettorato responsabile, grato ed empowered. Invece, la politica italiana gira attorno a protagonisti maschili, sono l’inizio e la fine.

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Abbiamo parlato con donne che insegnano a lavorare al telaio, in centri educativi, facendo terapie ad altre donne. Ascoltiamo Gladis Martínez, laureata in materie sociali, lavora da volontaria nella formazione al lavoro della rete, dove si occupano di controllare la salute femminile, dialogano con i Ministeri della provincia, fanno corsi di formazione imprenditoriale. Clara Pestañas, racconta che davanti all’instabilità lavorativa hanno costituito un gruppo di 164 donne con differenti attività, tra queste corsi di autostima e forniscono attrezzi di lavoro. La psicologa Claudia Dimitricevich, si occupa delle popolazioni carenti di studi tramite Centri di alfabetizzazione, prevenzione contro la violenza, lavorano con l’uomo violento sotto lo slogan «il coraggioso non è violento». Si occupano di assistenza imprenditoriale, incubazione di imprese, lavorano con scampoli di tessuti facendo coperte, hanno un’officina di falegnameria. Violeta Cruz, con un passato difficile, si occupa del recupero delle future generazioni in difficoltà, organizza corsi di valutazione personale, ha creato una biblioteca per la cittadinanza. Elías Aguilares, ha un laboratorio per donne, bambini e adulti anziani dove si pratica la tessitura, il ricamo, offre assistenza a giovani dediti alla droga, corsi di informatica, lavora sull’ambiente, sulla formazione. Liliana del Barrio Victoria, si definisce come «occhi e udito», sono quanti identificano le necessità, le trasmettono e aiutano a risolvere problemi; hanno sviluppato un Consorzio per micro-credito, hanno un Osservatorio della Donna, lavorano con le Pmi nella zona rurale. Altre realizzano lavori artigianali gratuiti. María del Carmen Carrillo, Deputata nazionale, lavora nel Programma di alfabetizzazione nella zona vicina al Cile e a Tarija in Bolivia, si occupa di alfabetizzazione per adulti e ha aperto una Biblioteca. Cristina, Consigliere comunale, si occupa della salute mentale delle donne, quelle che hanno tendenza al suicidio, sono assistite da avvocati e medici. María Mercedes Ibarra, ci raccontò della sua scuola di calcio, come prevenzione della droga oltre a realizzare bingo per i bambini. Victoria Albarracin si occupa del settore turistico, lavora con gente che era abbandonata, bambini abbandonati, bambini sprovvisti di documenti. Si é parlato di quanto producono artigianalmente e sono dispiaciuti di non conoscere il mercato di consumo, di non avere gli elementi economici per dare valore ai prodotti. Mirella Ferlazzo, Direttore del Ministero dello Sviluppo economico, presente alla riunione, ha assicurato la disponibilità del Ministero italiano di offrire appoggio all’imprenditorialità femminile.

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Il Primo Incontro, durato tre giorni, è stato elettrizzante, si percepiva un’energia intensa e di grande solidarietà, desiderio di scambiare idee, costruire occasioni di incontri e, soprattutto, riflettere sulla nostra responsabilità primigenia di cambiare le cose, se vogliamo una migliore società. Partecipare più alla politica: facendola; partecipare di più nell’economia: creando, offrendo servizi, dando valore al nostro lavoro, gestendo più e meglio l’economia. Evitare in quel modo, con alta autostima, situazioni di violenza che iniziano da un maltrattamento, sboccando in violenza psicologica, violenza fisica e, in tanti casi, la morte per assassinio. Perciò è stato positivo riunirci. Rompere una barriera che non si era mai rotta, davanti a donne latinoamericane ed europee. Le donne italiane hanno ricevuto le maggiori attenzioni, perché l’origine argentina evoca la migrazione italiana che mantiene ancora in Argentina le sue tradizioni. Non è stata poca l’emozione delle rappresentanti italiane nell’ascoltare brani di opera, ricevere libri con storie di un passato per molti di recente migrazione, di rispetto alle tradizioni culinarie, di ricordi, di cognomi.

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La Comunità Andina, ha manifestato il desiderio che il secondo Incontro Bi – regionale di Genere si realizzi in un Paese Andino, e così sarà, si realizzerà a Lima a metà di novembre e conterà con un grande incontro imprenditoriale con lo sguardo verso l’Asia Pacifico. In questa occasione a Tucumán, non lo abbiamo avuto, tuttavia le poche imprese arrivate, sono tornate entusiaste e con diverse proposte di lavoro.

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Se il sogno è che le donne siano ricche ed abbiano potere, due armi per migliorare la società ed evitare la violenza di genere, dobbiamo iniziare col lavoro produttivo, dandoci valore a noi stesse e al nostro lavoro, dandolo alle nostre capacità, a quello che facciamo assieme a uomini intelligenti che da sempre ci accompagnano e ci accompagneranno ancora di più, allontanandoci totalmente, e senza guardare dietro, dagli uomini che non rispettano né considerano le loro Madri, perché lì inizia il maltrattamento alle donne. Diamo al mondo l’opportunità di conoscerci e tiriamo fuori la nostra creatività. Se siamo capaci di dare vita all’umanità. Perché non possiamo migliorare questa società e migliorare la nostra esistenza? Benvenute e Benvenuti a Lima!