HACKING JUSTICE – CLARA LOPÉZ RUBIO
ALLA PRESENZA DI BALTASAR GARZÓN, AVVOCATO DI JULIAN ASSANGE, E DELLA REGISTA CLARA LOPÉZ RUBIO
Alla presenza della regista Clara Lopéz Rubio e Baltasar Garzón (avvocato di Julian Assange)
Nella battaglia per il futuro di Internet, la protezione dei dati personali e la libertà di espressione, due uomini appassionati prendono il comando: Julian Assange , il fondatore di WikiLeaks che rischia di essere estradato negli Stati Uniti, e Baltasar Garzón, un vecchio giudice spagnolo. Se Assange viene consegnato, rischia l’ergastolo o addirittura la pena di morte. I cineasti hanno ricevuto un accesso eccezionale all’ambasciata dell’Ecuador, dove Assange alloggiava dal 2012. Il film racconta gli anni di lotta di questi due insoliti combattenti per la libertà.
Garzón difende il fondatore di Wikileaks perché vuole impedire all’Occidente di rinunciare a valori fondamentali come la libertà di espressione e il diritto di accesso alle informazioni. Le rivelazioni di Wikileaks dimostrano che i nostri governi adottano numerose misure per controllare le opinioni dei loro cittadini. Garzón ha condotto diverse indagini su atti repressivi che hanno attaccato i diritti umani e i valori della democrazia, inclusi atti terroristici e crimini di stato commessi da regimi dittatoriali in Sud America.
Dopo il film c’è un dibattito su domande come : in che modo il caso Assange è un test per le nostre democrazie? Quanto sono importanti le informazioni che WikiLeaks ha rivelato? Che cosa abbiamo fatto per proteggere l’uomo che ha esposto il lato segreto dei nostri regimi politici? Cosa possono fare le Nazioni Unite o il Parlamento europeo per difendere i suoi diritti? Qual è il destino degli «informatori»?
Con la regista Clara López Rubio, Baltasar Garzón, avvocato e coordinatrice del team legale di Julian Assange, Stefania Maurizi, giornalista investigativa per il quotidiano La Repubblica e autrice del file «WikiLeaks: Segreti Italiani», e Marie Aréna, presidente del Comitato per i diritti umani di il Parlamento europeo e Claude Moraes, membro del Parlamento europeo per la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni.