Papa Francesco torna a casa felice: «Lo desideravo da giorni»

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A Santa Marta ancora dovrà stare molto a riposo. A mezzogiorno è riapparso brevemente in sedia a rotelle in pubblico dal balcone per salutare e benedire la folla che lo aspettava. Un importante passo in avanti.

Papa Francesco a mezzogiorno è riapparso brevemente in sedia a rotelle in pubblico dal balcone del decimo piano della sua stanza di degenza, per salutare e benedire la folla che lo aspettava. Un importante passo in avanti. È stato un contatto diretto tra il pastore e il suo gregge, che per il pontefice è essenziale e probabilmente gli darà molta energia. È stato anche un modo per ringraziare tutto il personale dell’ospedale, i pazienti ricoverati, ma anche una grande prova di vita ed un grande sollievo per milioni di cattolici in ansia da settimane per la sua salute.

Oggi il pontefice è stato dimesso, dopo 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma. Ad annunciare le dimissioni del Papa sono stati i medici del nosocomio romano, Sergio Alfieri e Luigi Carbone, durante una conferenza stampa a sorpresa nell’atrio dell’ospedale. Una notizia che in poche ore ha fatto il giro del mondo, visto che è stata la degenza più lunga del pontificato di Francesco. I medici sono apparsi più che soddisfatti dell’esito di un ricovero inizialmente drammatico; a causa di quattro crisi respiratorie hanno ammesso che il ricovero «ha avuto due episodi critici che hanno fatto temere il peggio». 

Sergio Alfieri, chirurgo che lo ha operato al colon in due occasioni (nel 2021 e nel 2023), ha sottolineato che le dimissioni dell’illustre paziente, di 88 anni, sono state decise dopo aver trascorso almeno due settimane «in condizioni stabili». Alfieri sottolinea che “la prescrizione è di proseguire con terapie farmacologiche orali per lungo tempo, con la raccomandazione di un periodo di riposo e convalescenza di due mesi, sconsigliando riunioni di gruppo e sforzi”. 

A questa raccomandazione si aggiungono anche le dichiarazioni di Luigi Carbone, medico di riferimento del Papa e a capo del servizio medico Vaticano: “Si tratta di dimissioni protette che richiederanno una lunga convalescenza. Nella residenza di Santa Marta è già tutto predisposto per accoglierlo. La convalescenza  aggiunge  è una fase di recupero ed è un periodo in cui non potrà svolgere la sua normale attività di incontro con le persone”. Inoltre Carbone ha affermato che si è deciso anche di dimetterlo perché l’ospedale è solitamente il luogo peggiore dove trascorrere una convalescenza. Papa Francesco a Santa Marta proseguirà il percorso di recupero intrapreso in queste settimane con la fisioterapia respiratoria e motoria. “È ciò di cui ha bisogno per recuperare in fretta”. 

Alle domande incalzanti dei giornalisti i medici hanno risposto che a decidere le dimissioni sono i medici. “È chiaro che il Papa voleva tornare a casa, si è accorto che stava migliorando, che respirava meglio. Ma devo dire che è stato un paziente esemplare – ha dichiarato il Professor Alfieri – che ha sempre ascoltato i nostri suggerimenti, quindi le abbiamo consentite. Era molto contento e ha ammesso, confidandosi, che da diversi giorni chiedeva: «quando torno a casa»?”. 

Per ora nessuno commenta cosa accadrà con l’udienza prevista per ricevere il re Carlo III e la regina consorte Camilla l’8 aprile, tantomeno nessuno ha osato prevedere cosa accadrà con la Settimana Santa e con il presunto viaggio in Turchia, previsto a fine maggio per il 1700° anniversario del Concilio ecumenico di Nicea. Il dottor Carbone non lo esclude, ma “essendo una convalescenza, non possiamo fare previsioni. Speriamo bene, in base ai miglioramenti si vedrà”. 

Un ricovero che segna un nuovo modo di esercitare il pontificato. In queste settimane ha continuato a governare la Chiesa cattolica delegando ai cardinali le cerimonie più importanti, nelle quali si leggono testi da lui preparati. Non ultimo ha nominato un nuovo nunzio e un altro vescovo, e inviato un messaggio dal Gemelli ai partecipanti al pellegrinaggio giubilare dell’Arcidiocesi di Napoli. Papa Francesco ha approvato un nuovo disegno di legge triennale di riforma per la Chiesa, inviando un forte segnale della sua intenzione di rimanere in carica nonostante abbia trascorso più di un mese in ospedale a combattere la polmonite.

Nelle sue dichiarazioni il cardinale argentino Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede – uno dei principali ministeri della Santa Sede – e uomo molto vicino al Santo Padre, ha detto che non esclude “sorprese” da parte del Pontefice in questa «nuova tappa» al rientro in Vaticano.