La visita storica di Papa Francesco in Asia e Oceania la più lunga del suo pontificato

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La fede cristiana riparte da lontano.
“Questa non è un’area periferica
della Chiesa, ma una parte viva
della Chiesa universale”
Roberto Montoya

È tutto pronto per il viaggio apostolico di Papa Francesco in Asia e Oceania in programma dal 2 al 13 settembre 2024 che toccherà 4 paesi: Indonesia (dal 3 al 6), Papua Nuova Guinea (dal 6 al 9), Timor Est (dal 9 all’11) e Singapore (dall’11 al 13). Nonostante quindici discorsi, sette voli in dodici giorni e un’agenda molto stretta di grandi sfide pastorali che metteranno a dura prova la sua salute, il viaggio di Francesco – percorrerà più di 33,000 kilometri – sarà il più lungo del suo pontificato.

Dei quattro paesi solo due hanno una popolazione a maggioranza cattolica, Papua Nuova Guinea e Timor Est. L’Indonesia, con circa 275 milioni di abitanti, è a maggioranza musulmana; solo il 3,1% sono cattolici e la religione più praticata a Singapore è il Buddismo. Secondo fonti IISS 2024 in 13 paesi dell’Asia la spesa militare ha significativamente raggiunto livelli pro capite molto alti. Il viaggio di Papa Francesco per il popolo del sud asiatico e Oceania ha un’importanza significativa che potrà anche rafforzare il messaggio di tolleranza, riconciliazione, unità e pace nel mondo.

Sebbene le diversità dal punto di vista geografico e di confessioni religiose, il Papa incontrerà paesi in cui ci sono grandi differenze economiche. Nella imponente Indonesia l’economia è la più ricca dell’intero continente asiatico; Singapore gode di un mercato importante e di un PIL pro capite più alto al mondo. Ma a Timor Est quasi il 40% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà e la metà degli abitanti è analfabeta.

“Fede, fraternità, compassione” è il motto del viaggio apostolico in Indonesia, la prima tappa di un lungo viaggio in cui incontrerà le autorità, la società civile e il corpo diplomatico nella Sala del Palazzo Presidenziale “Istana Negara”. A Giakarta, sottolineando l’importanza del dialogo, condurrà un incontro interreligioso presso la Moschea Istiqlal: insieme al grande Iman, in compagnia del quale visiterà il “Tunnel dell’amicizia”, firmerà una Joint Declaration sulla scia del Documento sulla Fratellanza umana di Abu Dhabi: «Il Santo Padre potrà toccare «la diversità e dinamica delle Chiese asiatiche e la fede salda del loro popolo». Importante il tema della cura del creato: “Gli effetti del cambiamento climatico in Asia sono devastanti”.

In questo senso il cardinale Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, ha voluto chiarire che “è importante tenere presente che proprio in queste aree del mondo vive la maggioranza dell’umanità. Due terzi della popolazione mondiale si trovano in Asia. La maggioranza di queste persone sono povere ma non rinunciano a battezzare i propri figli. In loro c’è questa attrazione verso la persona di Gesù e il Vangelo, anche in mezzo alle guerre, alle persecuzioni e ai conflitti.»

Il cardinale Charles Maung Bo, presidente della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche, parla di una Chiesa vibrante e diversificata che, nonostante le sfide politiche, economiche, sociali, ambientali e culturali, e il fatto che “non è sempre facile vivere la fede cristiana in alcune parti dell’Asia, continua non solo a vivere ma è anche dinamica in modi diversi. La presenza di Papa Francesco avrà lo scopo di ispirare e sostenere i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i laici cattolici, rinnovando in loro l’impegno per la diffusione del Vangelo e rafforzandone il ruolo in una società plurale, con una attenzione particolare alla promozione della vita familiare, al servizio degli svantaggiati, per contribuire allo sviluppo nazionale e della pace.»

Molte persone in Asia sentono parlare del Papa e lo «vedono» solo con l’aiuto dei social. Per la popolazione in generale il Papa è una figura un po’ “lontana”. La sua visita in Asia non solo emoziona, ma risveglia anche un rinnovato zelo e senso di fede, approfondisce questo legame offrendo opportunità dirette di interazione, mostra che i popoli asiatici non sono lontani dalla sua mente e dal suo cuore. Nel complesso, nonostante la significativa distanza fisica, Papa Francesco rimane una figura profondamente influente per i cattolici indonesiani e asiatici.

Nel 2022 Francesco ha creato dalla capitale Dili il primo cardinale della storia di Timor Est, Virgilio do Carmo da Silva, e all’inizio dell’anno ne ha ricevuto il presidente, José Ramos-Horta, premio Nobel per la pace nel 1996 e membro del Comitato per la Fraternità Umana emerso dopo il documento del 2019.

Nel 1989 l’allora Papa Giovanni Paolo II visitò Timor Est quando il paese era ancora occupato dall’Indonesia, negli anni precedenti l’indipendenza nel 2002. Il Papa polacco visitò anche la Papua Nuova Guinea nel 1984 in periodi in cui andavano sviluppandosi Stati e democrazie tra le macerie di guerre e invasioni.

È molto importante che Francesco si rechi nelle regioni asiatiche e incontri anche personalmente le popolazioni del fiorente continente asiatico, spiegano dalla Santa Sede. Questo viaggio è stato sottolineato da diversi partner della regione: “Questa non è un’area periferica della Chiesa, ma una parte viva della Chiesa universale”.

Il continente asiatico, a cui appartengono anche Cina e India, sta diventando sempre più importante a livello economico e politico, ma anche all’interno della Chiesa cattolica. Lì convivono diverse religioni, e il viaggio del Papa ha a che fare con il valore che i cristiani apportano, anche come minoranza, alla società dei loro Paesi e del loro continente.

Il Papa argentino, venuto dall’altra parte del mondo, ha fatto del riavvicinamento all’Asia una delle priorità del suo pontificato, durante il quale il Vaticano ha raggiunto uno storico, anche se controverso, accordo con la Cina sulla nomina dei vescovi.

I viaggi apostolici di Papa Francesco rappresentano una semina di fraternità e di unità, e lo dimostrano, sempre di più, come Pontificato. Francesco a 87 anni, – che non viaggia all’estero dalla sua visita a Marsiglia del 2023 – ha ridotto gli impegni di quest’estate per intraprendere con forza questo 45esimo viaggio apostolico dove la Chiesa, in Asia, ospiterà la GMG 2027.