È la terza volta che Francesco visita il territorio francese, nel 2014 a Strasburgo, e a Marsiglia nel 2023, ma mai a Parigi. Il tema del suo 47° viaggio apostolico è la Pietà popolare e il Mediterraneo.
Papa Francesco è pronto per il primo viaggio apostolico in Corsica, terra natale di Napoleone Bonaparte. Una visita lampo domenica 15 dicembre di circa 12 ore. Arriverà in mattinata nella città ad Ajaccio, e durante l’arco della giornata terrà i suoi discorsi, celebrerà una messa nel pomeriggio in Piazza ‘Austerlitz» («U Casone») e, prima della cerimonia di congedo, incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron nell’aeroporto internazionale della Capitale corsa, per poi rientrare a Roma.
Papa Francesco sarà ricevuto dal Cardinal François-Xavier Bustillo, capo di una diocesi dove oltre l’80% degli abitanti si riconoscono cattolici. La Francia è uno dei paesi più visitati dal Papa, ma non è stato mai a Parigi, dove i vertici della Chiesa e della politica d’oltralpe lo avrebbero voluto per la riapertura della cattedrale di Notre Dame dopo il disastroso incendio dell’aprile di cinque anni fa.
È il suo 47esimo viaggio apostolico all’estero e la terza volta che visita il territorio francese, dopo i viaggi a Strasburgo nel 2014 e a Marsiglia nel settembre del 2023. La visita del gesuita argentino, che compirà 88 anni dopo due giorni da questo viaggio, si inserisce in un momento storico di grande rilevanza per la Chiesa e di dialogo interreligioso.
Il Santo Padre accolse l’invito delle autorità civili ed ecclesiastiche dell’Isola in occasione della conclusione del congresso “La religiosité populaire en Méditerranée«. Un tema molto sentito in tutta la Francia, visti i tanti santuari di cui può vantare il territorio. Il cardinale François-Xavier Bustillo ha dichiarato che il convegno è stato organizzato “per condividere tra noi ciò che siamo, ciò che viviamo e le tradizioni religiose popolari che esistono nelle nostre comunità”. L’incontro avrà anche “una dimensione teologica” non solo per vedere oltre il folclore di certe tradizioni, “ma anche per evangelizzare attraverso ciò che i nostri genitori ci hanno trasmesso”.
La Corsica, dopo Sicilia, Sardegna e Cipro, è la quarta isola più grande per estensione nel Mediterraneo. L’Isola fa parte della Francia dal 1768 e ospita circa 350 mila abitanti di cui il 10% sono migranti, un dato che segnala una maggiore interazione con altre culture e religioni. È stato anche teatro di violenze indipendentiste e di un influente movimento nazionalista. Nell’Isola conosciuta come la “Cité Impériale”: “L’Assemblea direttiva rimane sempre autonoma e impegnata in una costante negoziazione col potere centrale per affermare il proprio punto di vista”.
La scelta di Francesco di visitare Ajaccio ne manifesta il desiderio di prediligere le realtà locali e poco formali. Gli stessi vescovi francesi hanno chiarito che l’assenza del pontefice all’inaugurazione della cattedrale di Notre Dame a Parigi, oltre che dipendere dai tempi della sua agenda, rispetta l’attenzione del Pontefice verso le “periferie” e il suo impegno costante per avvicinare la Chiesa ai fedeli di tutto il mondo, portando un messaggio di speranza, unità e fede viva.

Il Cardinale Bustillo definisce la visita di Papa Francesco “un bel regalo di Natale” per tutta la comunità locale che invita a riflettere sul passato stimolando il futuro, non come privilegio, bensì come grande responsabilità. “Il Papa porterà un messaggio di speranza, di unità e di fede viva”. “Il Mediterraneo farà da sfondo al viaggio – sottolinea il direttore Matteo Bruni, in un tempo caratterizzato da conflitti che probabilmente troveranno eco nei discorsi del Papa, insieme al tema dei rischi della crisi ambientale alimentata dall’uomo”.
Il suo viaggio nelle periferie del vecchio continente mette anche al centro il tema dell’immigrazione. Questa visita prosegue l’impegno di Papa Francesco nella regione del Mediterraneo, dopo i precedenti viaggi a Lampedusa, Lesbo e Malta, dove ha sottolineato l’appello della Chiesa alla solidarietà con i migranti e le comunità costiere, un atto di presenza, ma un invito a tutti i cattolici a rinnovare la propria fede e rafforzare i legami della Chiesa, ricordando l’importanza delle comunità e l’amore fraterno che ci unisce come figli di Dio. Non c’è dubbio che questa sarà un’occasione speciale, un incontro che rifletterà lo spirito del Vangelo e l’amore incondizionato di Cristo.
All’incontro con i giornalisti vaticanisti organizzato da ISCOM, il consigliere ecclesiastico dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede Don Bernard Planche, ha sottolineato che la Corsica è un luogo dove la religiosità popolare rappresenta un intreccio di tradizioni locali e fede cristiana. “Papa Francesco, con la sua visita ad Ajaccio, non solo sottolinea l’importanza della fede nella vita quotidiana di queste comunità, ma invita anche alla riflessione sulla forza della religiosità popolare, che è capace di preservare l’identità e la cultura, pur nel rispetto delle diversità”.
“La visita di Papa Francesco si annuncia non solo come l’atto di un pastore, ma anche come un segno di speranza per un mondo che ha bisogno di ritrovare unità nella diversità – aggiunge Don Bernard – una nuova opportunità di evangelizzazione per un territorio che, pur con sfide di natura culturale e religiosa, continua a mantenere viva la sua tradizione cristiana”.
Fuente: RaiNews