Museo delle Ceramiche di Faenza: “Testimone di una Cultura di Pace»

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Il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza è la più importante raccolta al mondo dedicata alla ceramica e nel 2011 è stato riconosciuto dall’UNESCO quale rappresentante dell’arte ceramica nel mondo e testimone di una cultura di pace.  La collezione permanente è organizzata in molteplici sezioni, con esempi di arte ceramica da tutto il mondo e appartenenti ad epoche diverse. Per citarne solo alcuni, si va dalle produzioni dell’estremo oriente a quelle del mondo islamico, dalla sezione delle ceramiche classiche a quelle rinascimentali, dalle produzioni di primo 900 fino alle ceramiche contemporanee del Premio Faenza.

Il Museo inoltre organizza esposizioni temporanee di grande prestigio: dall’ 11 novembre al 28 aprile 2019  sarà ospitata una mostra dedicata alle antiche culture precolombiane dal titolo “ AZTECHI, MAYA, INCA E LE CULTURE DELL’ANTICA AMERICA ”. Il MIC possiede una delle più prestigiose raccolte italiane di ceramiche precolombiane, con affascinanti testimonianze provenienti dall’area peruviana e dal Mesoamerica. La mostra, a cura di Antonio Aimi e Antonio Guarnotta, espone oltre 300 pezzi unici: alcuni custoditi fino ad ora nei depositi del MIC, ma mai esposti ed altri provenienti da diverse collezioni italiane.

L’intento è quello di presentare una sintesi degli elementi più affascinanti dell’antica America, fornendo una visione complessiva della civiltà precolombiana in cui valorizzare i tratti pan-americani comuni alle diverse culture e nello stesso tempo sottolinearne le singole peculiarità.

STORIA E MISSION DEL MUSEO

Il Museo è stato fondato nel settembre del 1908 alla conclusione della grande Esposizione Internazionale dedicata ad Evangelista Torricelli che ospitò i prodotti di molte manifatture italiane ed europee. La donazione delle opere ceramiche da parte degli espositori costituì il nucleo originario del Museo che progressivamente si arricchì di altri esemplari. Chi svolse maggior opera per la sua costituzione fu Gaetano Ballardini, direttore del Museo fino al 1953. La crescita dell’istituto subì un brusco arresto nel maggio 1944, quando un bombardamento ne causò la quasi completa distruzione con gravi ed insanabili perdite nelle collezioni e nel materiale archivistico. “Post fata Resurgo” fu il motto per la ricostruzione; con forte determinazione, con l’aiuto dei collaboratori e della comunità faentina e grazie al sostegno di una fitta rete di contatti nazionali ed internazionali, lo stesso Ballardini riorganizzò le raccolte e diede nuovo impulso alla vita del museo.
Le finalità originarie espresse nello statuto – acquisire, conservare e soprattutto promuovere la produzione ceramica – sono rimaste attuali fino ad oggi.

SEZIONE DIDATTICA  “ GIOCARE CON LA CERAMICA “

L’impegno del MIC nella diffusione di una cultura della ceramica non può prescindere dalla storia e dalle attività educative promosse dalla sezione didattica del MIC. La storia del laboratorio “Giocare con la ceramica” risale alle prime esperienze avviate da Munari nel 1979, al cui metodo sono ancora ispirate la maggior parte delle attività: nel corso degli anni, il contributo di operatori esterni, le diverse esigenze delle scuole ed il desiderio di sperimentazione hanno fatto sì che la sezione didattica del MIC diventasse un contenitore di esperienze creative, diversificate nelle proposte e negli approcci a destinatari sempre diversi: non solo progetti per le scuole, ma anche per le famiglie, per ragazzi ed adulti che richiedono workshop di più giornate, per gruppi con particolari disagi sociali ed economici.

Sulla base di questo, sono stati avviati anche progetti specifici dedicati all’integrazione multiculturale rivolti ad adulti e a ragazzi.

Negli ultimi tempi il laboratorio Giocare con la Ceramica ha accolto anche gruppi di utenti diversamente abili per i quali è stato avviato il progetto “MIC per tutti”: laboratori ad hoc dedicati ad esperienze sensoriali, tattili e manipolative che permettano di vivere l’esperienza museale in maniera spensierata ed efficace.

A queste esperienze vengono affiancati corsi di formazione ceramica per docenti ed adulti che hanno sempre registrato una notevole partecipazione ed apprezzamento.

Dal 2 al 7 luglio 2018 si è svolto il Corso di Ceramica-Livello Base che ha ospitato 15 partecipanti tra insegnanti desiderosi di apprendere il metodo didattico del laboratorio Giocare con la Ceramica, privati che hanno colto l’occasione per sperimentare attività con l’argilla non stereotipate e al di fuori di finalità prettamente hobbistiche, infine, neolaureati che intendono portare avanti un percorso di ricerca che possa offrire loro opportunità lavorative nel mondo dell’artigianato altamente specializzato.

COMMENTI DEI CORSISTI

Un programma ben articolato, fedele agli storici programmi didattici di «Giocare con l’arte» che ha saputo tuttavia rinnovarsi, con discrezione e sensibilità, al mutamento fisiologico del rapporto tra comunicazione ed evoluzione generazionale. I sei incontri strutturati in 33 ore di lezioni frontali, magistralmente condotti dal docente Dario Valli, referente delle attività laboratoriali, hanno trovato grande efficacia, nelle prassi «del fare» dell’arte. Le idee, i paradigmi, i simbolismi dell’esperienza dell’arte sono i pilastri su cui erigere i processi di costruzione delle conoscenze, contrastando di fatto, gli stereotipi. Un’ottima palestra per insegnanti ed educatori.
Amelia Lasaponara

Per me il M.I.C è il luogo, magico e di pace,  dove si respira la memoria delle generazioni che hanno fondato le loro radici con lo scopo di andare più lontano. E’ il luogo di discernimento, dove si educa a scoprire il piano per la nostra vita e  per saper accogliere con fiducia le persone.
E’  un luogo di gratuità, di presenza discreta, fraterna, solidale, che ci insegna a uscire da noi stessi per accogliere l’altro.
Un onore condividere con voi questo percorso. Grazie.
Carmen Zoraya Martinez

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