A Roma 500 missionari per annunciare perdono e speranza

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Papa Francesco è in convalescenza a Santa Marta dopo il lungo ricovero al Policlinico Gemelli. Siamo al sesto grande evento giubilare, ma il quarto senza la presenza del Pontefice

Ad una settimana dal suo rientro in Vaticano, dopo un lungo ricovero al Policlinico Gemelli, Papa Francesco non sarà presente al sesto grande evento giubilare in programma dal 28 a domenica 30 marzo, riservato ai Missionari della Misericordia. È il quarto appuntamento senza la presenza di Francesco, che invierà un suo messaggio scritto da Santa Marta per impartire la sua benedizione ai sacerdoti presenti. È una celebrazione profonda destinata a rinnovare lo spirito di misericordia e compassione all’interno della Chiesa cattolica.

Nella città eterna ci sono circa 500 missionari, con accompagnatori e familiari, che provengono da paesi di tutti i continenti, fra i quali Italia, Stati Uniti, Polonia, Brasile, Spagna, Francia, Messico, Germania, Slovacchia, Filippine, Bangladesh, Ucraina, Colombia, India. Il numero dei Missionari della Misericordia, il cui ministero particolare è stato istituito dal Papa in occasione dell’Anno Santo straordinario della Misericordia, con la Bolla d’Indizione nel 2015, è in costante aumento ‒ si sottolinea dal Vaticano ‒ e oggi si contano, in tutto il mondo, 1258 sacerdoti istituiti.

Questo evento è pensato specificamente per i Missionari della Misericordia, cioè un gruppo di sacerdoti a cui è stato affidato il compito speciale di promuovere il sacramento della riconciliazione e di incarnare la misericordia di Dio nel loro ministero pastorale. Per questa edizione, nell’anno giubilare, Papa Francesco ha scelto un motto particolarmente significativo: «Sei tu la mia speranza», che vuole evidenziare l’importanza del sacramento della riconciliazione al centro della vita pastorale della Chiesa.

L’idea dei Missionari della Misericordia nasce nel maggio 2015, quando il Vaticano, attraverso l’arcivescovo Rino Fisichella, allora presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, lanciò un appello per selezionare sacerdoti che rispondessero a determinati requisiti, tra cui essere predicatori convincenti della misericordia di Dio, essere annunciatori della gioia del perdono ed essere confessori accessibili, gentili e compassionevoli.

È un evento di grande rilevanza spirituale e pastorale. I partecipanti si impegneranno in riflessioni spirituali, preghiere comuni e discussioni che enfatizzano il potere di trasformazione della misericordia. Il Giubileo 2025 serve a ricordare la missione della Chiesa: essere un faro di speranza e di perdono in un mondo che desidera guarigione e riconciliazione.

Il convegno internazionale organizzato dal Dicastero per l’Evangelizzazione, che si tiene ogni due anni, per questa edizione in occasione del Giubileo 2025, avrà come tema centrale “Il perdono come fonte di speranza”. Venerdì 28 marzo, con un momento di preghiera nell’Aula Paolo VI, l’incontro inizierà con due sessioni formative. Il primo momento, di carattere teologico, sarà introdotto alle ore 10,30 da mons. Rino Fisichella, Pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, mentre nella seconda sessione verranno proposti ai partecipanti alcuni orientamenti di pastorale.

La partecipazione di sacerdoti provenienti da varie parti del mondo consentirà non solo un arricchente scambio culturale, ma anche uno spazio per condividere esperienze e buone pratiche emerse nei rispettivi ministeri. In questo senso, il Giubileo si preannuncia un momento di rinnovamento spirituale, dove i missionari della misericordia potranno rafforzare il loro impegno nell’evangelizzazione e nell’accompagnamento spirituale dei più bisognosi.

L’iniziativa pone un accento particolare sull’importanza della confessione come atto di misericordia. Durante l’incontro verranno offerti diversi catechismi e riflessioni su temi come il perdono, la riconciliazione e la compassione. Questa attenzione agli insegnamenti della Chiesa invita a una maggiore comprensione di come la misericordia non debba essere solo un atto individuale, ma debba permeare le comunità e le società nel loro insieme.

Gli organizzatori di questo evento hanno invitato i fedeli ad unirsi in preghiera durante il Giubileo, invitando la comunità ecclesiale a partecipare attivamente alla creazione di un ambiente di accoglienza e di riflessione. Inoltre l’invito è esteso a quanti vorranno assistere all’evento, poiché gli spazi saranno abilitati affinché le persone possano partecipare alle celebrazioni liturgiche e alle attività in programma.

Questo Giubileo dei Missionari della Misericordia è una chiara indicazione di come la Chiesa continua a cercare modi per ravvivare la sua missione in un mondo spesso segnato da divisioni e tensioni. Focalizzandosi sulla misericordia, promuove un messaggio di speranza e di unità che trascende i confini, incoraggiando tutti a vivere in armonia e solidarietà.

L’attesa per questo evento giubilare è alta, non solo in ambito religioso, ma anche nella società in generale, dove i principi della compassione e del servizio sono più che mai necessari. La comunità cattolica si prepara ad un’esperienza trasformativa che promuove lo spirito di misericordia in tutti gli angoli del mondo.

Sabato 29 marzo, invece, i Missionari avranno l’opportunità di vivere il loro pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica di San Pietro. Si riuniranno poi per pregare il Santo Rosario presso la Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani. L’evento giubilare si concluderà domenica 30 marzo con la celebrazione della Santa Messa, presieduta da S.E. Mons. Fisichella, presso la Basilica di Sant’Andrea della Valle alle ore 10.00.

Il Giubileo dei Missionari