La Comisión debe abordar las restricciones chinas a la exportación de tierras raras.

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  • L’UE deve accelerare l’attuazione del regolamento sulle materie prime critiche
  • Servono partenariati con paesi che rispettano alti standard ambientali e sui diritti umani
  • La Cina detiene una posizione quasi monopolistica sul mercato globale

In una risoluzione adottata giovedì, il Parlamento ha espresso preoccupazione per le restrizioni all’esportazione di materie prime critiche imposte dalla Cina.
Il 4 aprile 2025, la Cina ha introdotto restrizioni all’export di sette terre rare e magneti utilizzati nei settori della difesa, dell’energia e del settore automobilistico, in risposta all’aumento dei dazi statunitensi su prodotti cinesi. Le nuove regole prevedono l’obbligo di ottenere ulteriori licenze prima di poter esportare dalla Cina.

Nella risoluzione non vincolante adottata con 523 voti a favore, 75 contrari e 14 astensioni, il Parlamento definisce ingiustificate le misure cinesi, giudicandole coercitive vista la posizione quasi monopolistica del paese. I deputati chiedono all’UE di individuare e rafforzare i settori in cui ha un vantaggio competitivo su beni e tecnologie essenziali e si dicono preoccupati per la richiesta cinese di divulgare dati sensibili da parte dei richiedenti licenza. La Commissione e gli Stati membri devono accelerare l’attuazione del regolamento sulle materie prime critiche (CRMA), che mira a garantire un approvvigionamento sicuro, diversificato e sostenibile.

Nella risoluzione si sottolinea inoltre la necessità di avviare progetti minerari nell’UE e chiede di valutare il livello minimo di scorte strategiche di terre rare. I deputati invitano a concludere accordi bilaterali con paesi che rispettino standard elevati in materia di sostenibilità e diritti umani.

Infine, si chiede che l’UE sollevi queste preoccupazioni, e le loro implicazioni per le catene di approvvigionamento globali, nel prossimo vertice UE-Cina.

La Cina detiene un quasi monopolio sull’export di materie prime critiche, terre rare e magneti permanenti. Questi materiali sono utilizzati in settori come l’automotive e la difesa, ma anche per turbine eoliche, cuffie e apparecchiature di risonanza magnetica. Le restrizioni cinesi stanno già avendo effetti sull’industria europea.