CONVEGNO DEL 22 APRILE 2017 “FARE CHIAREZZA” SULL’AMORIS LAETITIA/ COMUNICATO NUMERO 1

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L’8 aprile 2016 veniva pubblicizzata l’esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia, firmata da papa Francesco il 19 marzo, solennità di san Giuseppe, tra l’altro patrono della Chiesa universale. L’esortazione, scritta a conclusione dei due Sinodi successivi (2014 e 2015) sulla famiglia, consta di 9 capitoli, l’ottavo dei quali è intitolato “Accompagnare, discernere e integrare la fragilità”. E’ questo il capitolo la cui interpretazione ha dato origine a forti controversie in ambito cattolico, di cui si sono fatti interpreti anche alcuni cardinali (quattro i firmatari ufficiali) che hanno esposto al Papa (prima privatamente, poi – in mancanza di una risposta, pubblicamente) i loro dubbi chiedendo venissero sciolti.

Quattro gatti oscurantisti, si è detto e scritto. Invece il disagio non è soltanto di alcune porpore né di pochi vescovi né di qualche sacerdote o religioso particolarmente arcigno: è un disagio diffuso tra non pochi lici di tutto il mondo.

“Fare chiarezza” su alcune problematiche sollevate nell’Amoris laetitia (magari in noticine solo apparentemente innocenti a più di pagina) è la richiesta che si espliciterà anche nel Convegno internazionale in materia che – promosso dal quotidiano cattolico online La Nuova Bussola quotidiana e dal mensile di apologetica cattolica Il Timone – si svolgerà a Roma sabato 22 aprile 2017. Presso l’Hotel Colombus, in via della Conciliazione (dunque a pochi metri da San Pietro), rifletteranno dalle 10.00 alle 16.30 sull’interpretazione dell’Amoris laetitia laici provenienti da diversi Paesi in più continenti: Anna M. Silvas dall’Australia, Claudio Pierantoni dal Cile, Jűrgen Liminski dalla Germania, Douglas Farrow dal Canada, Jean-Paul Messina dal Camerun, Thibaud Collin dalla Francia.

Sgombriamo subito il campo da un’interpretazione maliziosa del Convegno: esso non va inteso come una sorta di pubblico ammutinamento contro papa Francesco, ma come una legittima richiesta di chiarimento, rivolta al Magistero, perché “faccia chiarezza” -come è suo compito – su un documento la cui interpretazione ha dato origine a una grande confusione di comportamenti all’interno del mondo cattolico. Di tale confusione hanno preso atto con profonda preoccupazione anche tanti laici in tutto il mondo: l’incontro internazionale del 22 aprile sarà una certificazione dell’ampiezza pure geografica del disagio, che del resto non è limitato a qualche passo, riguardante la possibilità della comunione per i divorziati risposati, dell’ottavo capitolo dell’esortazione apostolica.

In effetti la posta in gioco va molto al di là di tale tema, poiché tocca le fondamenta del cattolicesimo in ambito sacramentale (tre i sacramenti coinvolti: la Penitenza, l’Eucarestia e il Matrimonio) e l’intera concezione cattolica in ambito antropologico, di vita e famiglia. Sì, poiché la percezione dominante nell’opinione pubblica è di un generale ‘via libera’ a comportamenti irregolari, giustificato dalla preminenza della “misericordia” rispetto a ogni altro criterio di giudizio.

La giornata prevede dalle 10.00 alle 12.00 le relazioni di Silvas, Pierantoni e Liminski; dalle 14.00 quelle di Douglas, Messina e Collin. L’ingresso è libero.

Seguiranno altri comunicati per una comprensione piena dell’incontro. Per richieste di informazioni e interviste rivolgersi a Giuseppe Rusconi ( 392 / 11 73 677 – [email protected] )