Decimo Incontro Mondiale delle Famiglie a Roma

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È tutto pronto per l’inizio del X Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Roma dal 22 al 26 giugno, il primo appuntamento pubblico dopo essere stato annullato nel 2021 a causa del coronavirus.

Il tema di quest’anno è “L’amore familiare: vocazione e via di santità” che tiene conto di alcune indicazioni forti che emergono dall’esortazione apostolica Amoris Laetitia. Il congresso sarà un momento di incontro, ascolto e confronto ma anche un appello del Santo Padre affinché la Chiesa, in ogni epoca, sappia annunciare nuovamente, soprattutto ai giovani, la bellezza e l’abbondanza di grazia che sono racchiuse nel sacramento del matrimonio e nella vita familiare che da esso scaturisce. “La voglia di rivederci è grande – afferma Papa Francesco in un video messaggio – Vi chiedo di essere vivaci, attivi, e creativi”. 

L’evento assumerà una forma multicentrica e diffusa, favorendo il coinvolgimento delle comunità diocesane di tutto il mondo, che parteciperanno analogamente all’incontro di Roma in simultanea. Protagonista anche il cuore della città Eterna che accoglierà i delegati delle diverse Conferenze episcopali del mondo chiamate a mettersi in sintonia e dare vita a incontri, manifestazioni, giornate di riflessione con il Santo Padre e insieme alle famiglie del nostro paese.

Il Meeting è costruito intorno a 5 conferenze dai temi fondamentali: la chiesa domestica, il rapporto intergenerazionale, l’accompagnamento dei primi anni di vita nel matrimonio, la natalità e il perdono, quest’ultimo centro della riflessione come asse delle relazioni tra i familiari e cammino di santità. Nell’ottica dell’esortazione apostolica di Papa Francesco Amoris laetitia le famiglie devono sentirsi accompagnate dalla Chiesa perché il compito della chiesa è questo: ”Spesso sogniamo di avere la famiglia del Mulino Bianco. In realtà esiste solo la famiglia imperfetta, quella che viene rappresentata in ognuno di noi”. 

Ma come si può raggiungere la Santità in famiglia? La misura di ogni vocazione è sempre legata alla felicità, il che non significa che non ci siano problemi, contraddizioni o fatiche quotidiane, grazie alle quali invece la vita acquista significato e senso. Le imperfezioni delle nostre famiglie, nelle relazioni come anche nel lavoro, diventano più insopportabili quando il nostro ideale non coincide con la realtà. L’Esortazione Apostolica sottolinea che i santi non avevano gli ingredienti giusti e tutte le carte in regola per diventare tali, ma sono quelli che sono riusciti ad essere fortemente creativi con quello che era nelle loro mani, camminando con i piedi per terra e riconoscendo i propri limiti. La vita è così, asimmetrica. L’Amore famigliare è una via che cammina nel caos, e dentro quel caos Dio lavora mettendo luce, dove la grande sfida è di saper tirare fuori il meglio, con creatività, da ogni situazione, riconciliandoci con la nostra realtà.  Nessuno ci darà un peso più grande di ciò che realmente potremmo sopportare. Quindi la nostra vocazione parte da ciò che siamo, per trovare la migliore maniera di essere felici. Per essere santi dobbiamo essere profondamenti concreti, ma non ideologici.

Infine la santità non è una qualità personale, non è una capacità peculiare, tantomeno umanamente parlando, una persona meravigliosa. La Santità della vocazione, anche nella vita famigliare, è quell’opera di Dio che entra in noi – non per opera nostra – basata sulle nostre capacità.

«Mi sento di ribadire la necessità di un nuovo catecumenato in preparazione al matrimonio – dichiara in occasione dell’anno Giudiziario 2017 – come scelta pastorale per tutta la Chiesa. Come per il Battesimo degli adulti, il catecumenato per la preparazione al matrimonio diventa parte integrante di tutta la procedura sacramentale del matrimonio, come antidoto che impedisce il moltiplicarsi di celebrazioni matrimoniali nulle o inconsistenti» Un’Europa che invecchia, che non è generativa è un’Europa che non può permettersi di parlare di sostenibilità e fa sempre più fatica a essere solidale – aggiunge Francesco –  Gli stati hanno il compito di eliminare gli ostacoli alla generatività delle famiglie e di riconoscere che la famiglia costituisce un bene comune da premiare, con delle naturali conseguenze positive per tutti”.