Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in visita ufficiale nella Repubblica di Tunisia, ha incontrato al Palazzo presidenziale di Cartagine il Presidente della Repubblica Tunisina Kais Saied e, alla Kasbah, il Primo Ministro Najla Bouden. A margine della visita ha rilasciato dichiarazioni alla stampa.
Sono stata molto contenta oggi di un lungo e proficuo colloquio e confronto che ho avuto con il presidente Sayed che voglio ringraziare per la sua accoglienza incontrerò a breve anche il primo ministro Buddha, è una visita istituzionale molto importante quella che abbiamo voluto organizzare oggi in Tunisia.
Italia e Tunisia sono due nazioni storicamente legate, sono due nazioni amiche, sono due nazioni che hanno legami molto antichi e che devono saper cooperare insieme sempre di più, sempre meglio, così come noi intendiamo fare. La stabilizzazione del quadro politico e di sicurezza la crescita della democrazia in Tunisia e ovviamente indispensabile per la Tunisia ma anche per l’Italia e perché si possa insieme raggiungere potenziali che sono straordinarie dal nostro punto di vista. In questo che è sicuramente un periodo di difficoltà del quadro internazionale che è un periodo di difficoltà anche per la Tunisia per tutta la regione, io ho voluto confermare al presidente Sayed il sostegno dell’Italia a 360 gradi, sostegno, ad esempio, al bilancio tunisino, l’apertura di linee di credito a favore, soprattutto dello sviluppo, partendo dalla piccola media impresa fino ai temi legati al settore agroalimentare ed è un ulteriore impegno che si aggiunge ai numerosi progetti di Cooperazione italiana nel paese che ammontano a circa 700 milioni di euro nel loro complesso e focalizzano l’attenzione sui settori prioritari per lo sviluppo e quindi l’agricoltura, l’istruzione, la formazione professionale, la sanità, i servizi di prima fase, nel pieno rispetto della sovranità tunisina ho raccontato al presidente Sayed degli sforzi che un paese amico come l’Italia sta facendo per cercare di arrivare a una positiva conclusione dell’Accordo d’Intesa tra la Tunisia e il Fondo Monetario Internazionale che resta fondamentale per un rafforzamento e una piena ripresa del paese.
Italia e Tunisia sono due nazioni storicamente legate, sono due nazioni amiche, sono due nazioni che hanno legami molto antichi e che devono saper cooperare insieme sempre di più, sempre meglio, così come noi intendiamo fare. La stabilizzazione del quadro politico e di sicurezza la crescita della democrazia in Tunisia e ovviamente indispensabile per la Tunisia ma anche per l’Italia e perché si possa insieme raggiungere potenziali che sono straordinarie dal nostro punto di vista. In questo che è sicuramente un periodo di difficoltà del quadro internazionale che è un periodo di difficoltà anche per la Tunisia per tutta la regione, io ho voluto confermare al presidente Sayed il sostegno dell’Italia a 360 gradi, sostegno, ad esempio, al bilancio tunisino, l’apertura di linee di credito a favore, soprattutto dello sviluppo, partendo dalla piccola media impresa fino ai temi legati al settore agroalimentare ed è un ulteriore impegno che si aggiunge ai numerosi progetti di Cooperazione italiana nel paese che ammontano a circa 700 milioni di euro nel loro complesso e focalizzano l’attenzione sui settori prioritari per lo sviluppo e quindi l’agricoltura, l’istruzione, la formazione professionale, la sanità, i servizi di prima fase, nel pieno rispetto della sovranità tunisina ho raccontato al presidente Sayed degli sforzi che un paese amico come l’Italia sta facendo per cercare di arrivare a una positiva conclusione dell’Accordo d’Intesa tra la Tunisia e il Fondo Monetario Internazionale che resta fondamentale per un rafforzamento e una piena ripresa del paese.
Noi abbiamo portato avanti un’azione di sostegno alla Tunisia nei negoziati con il Fondo Monetario Internazionale sia a livello di Unione Europea sia a livello di G7 con un approccio pragmatico, perché pragmatico deve essere l’approccio, chiaramente tenendo in considerazione le regole di funzionamento del fondo e anche a livello di Unione Europea, l’Italia si è fatta portavoce di un approccio concreto per aumentare il sostegno alla Tunisia, sia nel settore del contrasto alla tratta di esseri umani e dell’immigrazione illegale ma anche per un pacchetto di sostegno integrato, un pacchetto di finanziamenti e di opportunità importanti a cui sta lavorando Bruxelles. Sono molto grata per questo alla Commissione per il lavoro svolto e per accelerare l’attuazione di questo pacchetto dell’Unione Europea. Ho dato al presidente Sayed la mia disponibilità a tornare presto qui in Tunisia anche insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Layen.
C’è poi il tema delle relazioni bilaterali che continuano a essere molto solido nel 2022, il nostro interscambio commerciale ha superato i 7 miliardi di euro. L’Italia è il primo partner della Tunisia e questo anche grazie alla presenza stabile di oltre 900 imprese che operano in Tunisia. Continuiamo in modo decisivo ad accrescere strategie di investimenti e le opportunità di impiego.
Nel paese c’è una grande occasione di sviluppo nel rapporto tra Italia e Tunisia che dal nostro punto di vista è data dal settore energetico, la cooperazione in materia energetica tra Italia e Tunisia che si rafforza grazie al cavo sottomarino di collegamento elettrico ELMED anche su questo, l’Italia ha fatto un lavoro importante perché fossero garantiti i finanziamenti, diventano infrastruttura strategica che lega ulteriormente il destino delle nostre due nazioni che consente tanto all’Italia quanto alla Tunisia di diventare degli Hub di approvvigionamento energetico per le regioni che le circondano quindi per l’Europa per quello che riguarda l’Italia e per ovviamente il bisogno di approvvigionamento dei paesi africani e particolarmente del Nord Africa nell’insieme delle nostre relazioni bilaterali, il nostro lavoro è molto importante anche in tema di contrasto come dicevamo la migrazione irregolare è un fenomeno che tocca ugualmente tanto Tunisi e Roma.
Noi abbiamo convenuto con il presidente Sayed che è fondamentale rafforzare la cooperazione in questo ambito secondo un approccio al fenomeno che ovviamente non può essere solamente securitario, un approccio che deve essere globale che deve tenere in considerazione il diritto delle persone a non dovere emigrare a non dover scappare dalle loro case, dalle loro famiglie, dalle loro terre banalmente perché non hanno una alternativa.
Abbiamo fatto fin qui un ottimo lavoro insieme alla Tunisia, gli sbarchi sono sensibilmente in Italia diminuiti nel mese di maggio rispetto a quello che era accaduto a marzo e aprile, questo dimostra ovviamente il lavoro che insieme stiamo facendo.
Chiaramente siamo di fronte alla stagione più difficile, da questo punto di vista, non possiamo che essere preoccupati per i prossimi mesi e per questo riteniamo che si debba intensificare il nostro lavoro comune, rafforzando la collaborazione con le autorità tunisine nell’attività di prevenzione soprattutto nella regione di Spazia dalla quale parte la gran parte dei migranti irregolari. Noi abbiamo già contribuito, contribuiamo alle capacità di gestione delle frontiere in Tunisia, siamo pronti a fare di più anche col coinvolgimento dell’Unione Europea sul quale stiamo, come detto, lavorando e, come dicevamo, l’approccio segretario non è sufficiente se poi non si fa un lavoro importante che riguardi anche agli investimenti, che riguardi lo sviluppo che riguardi la formazione, che riguardi i flussi di migranti regolari e la possibilità di offrire alle persone condizioni di vita migliori. Noi siamo molto impegnati su questo, particolarmente, siamo impegnati sulle esigenze delle giovani generazioni sul loro stiamo concentrando i nostri sforzi e il progetto italiano di un piano Mattei per l’Africa dal nome del fondatore dell’Eni, è un piano che vuole dire proprio questo: parlare di una Cooperazione non paternalistica, non predatoria ma paritaria, che consenta a ciascuno di difendere il proprio interesse nazionale cooperando, in una collaborazione che offre opportunità per tutti.
C’è da questo punto di vista e a questo proposito anche l’ipotesi che abbiamo discusso col presidente Sayed di una Conferenza internazionale a Roma sul tema della migrazione e dello sviluppo per cercare di mettere insieme tutte le necessità legate a un fenomeno che è sicuramente molto imponente e che va affrontato a 360 gradi, noi la immaginiamo come un’occasione per riunire le nazioni della sponda sud del Mediterraneo, del Medio Oriente, i paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo, per ascoltare le diverse esigenze e creare dei progetti su cui attirare finanziamenti coinvolgendo tanto il settore pubblico quanto il settore privato. Noi faremo del nostro meglio per immaginare un evento di questo tipo, nel minore tempo possibile, per rinnovare l’impegno comune, affrontare i fattori politici ma anche socio-economici climatici che determinano la migrazione, per promuovere percorsi di mobilità che siano legali e contrastare, in modo efficace, la tratta di essere umani e il traffico dei migranti.
Quindi, come vedete, sono stati molti i temi che abbiamo discusso con il presidente Sayed e voglio ringraziare ancora una volta insieme a tutto il popolo tunisino per questa accoglienza sicuramente straordinaria per un lavoro molto concreto che stiamo portando avanti insieme.