Papa Leone XIV: “Nelle fatiche della vita quotidiana la presenza di Dio dona pace interiore”

0
110

“Ascolto e servizio sono due atteggiamenti complementari, che non si contrappongono, con cui aprirci, nella vita, a Dio. Ci aiutano ad essere più aperti e accoglienti gli uni verso gli altri”

Nella XVI domenica del Tempo Ordinario Papa Leone XIV prima di ritornare in Vaticano dalle sue vacanze estive ha celebrato la Messa nella cattedrale di Albano Laziale intitolata a San Pancrazio Martire. È stato un appuntamento di straordinario significato storico e spirituale per tutta la comunità locale e per il territorio dei Castelli Romani. Ma il Papa prima ha salutato il Vescovo, le Autorità e tutti i fedeli presenti affermando di essere molto “contento di celebrare in questa bella Cattedrale l’Eucaristia domenicale”.

Papa Prevost nel corso dell’omelia ha parlato di ospitalità, servizio e ascolto. Cita il Vangelo di Luca in cui vede come protagoniste due donne, due sorelle, Marta e Maria che accolgono Cristo prendendosi cura di Lui. Sant’Agostino, riflettendo sull’episodio di Marta e Maria, commentava: “In queste due donne sono simboleggiate due vite: la presente e la futura; l’una vissuta nella fatica e l’altra nel riposo; l’una travagliata, l’altra beata; l’una temporanea, l’altra eterna”.

Nella riflessione del Vangelo si chiede ai cristiani di mettere al centro il rapporto con Dio nella vita quotidiana: essere contemplativi come Maria, che si mise all’ascolto della parola di Gesù, e allo stesso tempo essere attivi come Marta, che era presa dai molti servizi dovuti all’Ospite di eccezione.

Ma il Papa davanti ai fedeli afferma che sarebbe però sbagliato vedere questi due atteggiamenti come contrapposti l’uno all’altro, come pure fare dei paragoni di merito tra le due donne. Il servizio e l’ascolto, infatti, sono due dimensioni gemelle dell’accoglienza. “È importante che viviamo la nostra fede nella concretezza dell’azione e nella fedeltà ai nostri doveri, a seconda dello stato e della vocazione di ciascuno. È fondamentale che lo facciamo partendo dalla meditazione della Parola di Dio – rimarca il Pontefice – e dall’attenzione a ciò che lo Spirito Santo suggerisce al nostro cuore, riservando, a tale scopo, momenti di silenzio e di preghiera, tempi in cui, facendo tacere rumori e distrazioni, ci raccogliamo davanti a Lui e facciamo unità in noi stessi”.

Gesù rivolgendosi a Marta, racconta il Vangelo, le disse: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore che non le sarà tolta”. Il Vangelo fa un richiamo netto al fatto che l’unica cosa veramente necessaria è un’altra: ascoltare la parola del Signore presente, in quel momento, nella persona di Gesù. Tutto il resto passerà e ci sarà tolto. “A questo scopo i giorni estivi possono essere un momento provvidenziale in cui sperimentare quanto è bella e importante l’intimità con Dio, e quanto essa può aiutarci anche ad essere più aperti e accoglienti gli uni verso gli altri”.

Papa Leone XIV nonostante la sua pausa estiva a Castel Gandolfo non ha messo da parte la sua preoccupazione per la situazione mondiale. Il Papa ha invocato la pace nel mondo e ha espresso apprensione per la guerra, sottolineando la necessità di dialogo e unità: “Sono giorni in cui abbiamo più tempo libero, sia per raccoglierci e meditare che per incontrarci, spostandoci e scambiandoci visite. Facciamone l’occasione per prenderci cura gli uni degli altri, per scambiarci esperienze e idee, per offrirci reciprocamente comprensione e consiglio”.

Leone XIV esorta i fedeli a promuovere, in questo modo, nella solidarietà e nella condivisione della fede e della vita, una cultura di pace, aiutando anche chi ci sta attorno a superare fratture e ostilità e a costruire comunione: tra le persone, tra i popoli, tra le religioni.

Papa Francesco durante l’Angelus, prima che scoppiasse la pandemia, diceva che «se vogliamo assaporare la vita con gioia dobbiamo farlo attraverso due atteggiamenti: da una parte lo “stare ai piedi” di Gesù, per ascoltarlo mentre ci svela il segreto di ogni cosa; dall’altra, essere premurosi e pronti nell’ospitalità, quando Lui passa e bussa alla nostra porta, con il volto dell’amico che ha bisogno di un momento di ristoro e di fraternità» 

Molti, oggi, sono stati i preparativi prima dell’arrivo del Papa. Davanti al Duomo di San Pancrazio è stato montato un palco per le troupe televisive di tutto il mondo per seguire la diretta, anche allestito in piazza Pia il mega schermo con centinaia di posti a sedere. “Sia il servizio che l’ascolto non sono sempre facili, costano fatica, richiedono impegno e capacità di rinuncia. Sono esempio – ha detto Papa Leone – la fedeltà e l’amore con cui un papà e una mamma mandano avanti la loro famiglia, come pure costa fatica l’impegno con cui i figli, a casa e a scuola, corrispondono ai loro sforzi; costa fatica capirsi quando si hanno opinioni diverse, perdonarsi quando si sbaglia, prestarsi assistenza quando si è malati, sostegno quando si è tristi. Ma è solo così, con questi sforzi, che nella vita si costruisce qualcosa di buono e si sperimenta presente il Regno di Dio”.

Ascolto e servizio sono due atteggiamenti complementari con cui aprirci, nella vita, alla presenza di Dio. L’esempio delle tre figure della Liturgia odierna, Maria, Marta e Abramo, ci invitano “a conciliare, nelle nostre giornate, contemplazione e azione, riposo e fatica, silenzio e operosità, con sapienza ed equilibrio, tenendo sempre come metro di giudizio la carità di Gesù, come luce la sua Parola e come sorgente di forza la sua grazia, che ci sostiene oltre le nostre stesse possibilità”.

Durante la breve pausa estiva le udienze sono state ridotte al minimo, ma il Papa ha presieduto la messa di domenica scorsa come ogni sacerdote nella Parrocchia Pontificia di San Tommaso da Villanova e ha svolto attività come quelle di martedì 15 luglio, quando ha celebrato l’Eucaristia presso la sede dell’Arma dei Carabinieri in occasione del 75° anniversario della proclamazione del loro santo patrono; infine ha visitato le Clarisse di Albano nel loro monastero di clausura. A due mesi dalla sua elezione lo stile del Pontefice americano è caratterizzato da una vicinanza meno esplosiva, ma autentica con le persone.