E’ in uscita il numero di febbraio 2017 del mensile di apologetica cattolica “Il Timone”. La rivista di apologetica – fondata nel 1999 da Giampaolo Barra e diretta da Riccardo Cascioli – non tradisce la sua vocazione di stimolo al dibattito interno nella Chiesa, presentando stavolta un ‘dossier’ incentrato sulla questione della dottrina, introdotto da un’ampia intervista al prefetto della Congregazione della Fede.
Nell’intervista per “Il Timone” il cardinale Gerhard Ludwig Műller risponde alle domande in materia dottrinale e pastorale postegli la settimana scorsa da Riccardo Cascioli e Lorenzo Bertocchi e lo fa con chiarezza e nettezza, sgombrando il campo da ogni possibile equivoco sulle sue posizioni in materia. Non è chi non veda l’importanza che le affermazioni del porporato assumono nel clima di crescente tensione che si respira in ambito cattolico a proposito di aspetti fondamentali del Magistero della Chiesa.
Le dichiarazioni del ‘custode’ dell’ortodossia cattolica toccano in particolare due ambiti oggi soggetti a un aspro confronto interno: i rapporti con i protestanti e la dottrina cattolica sul matrimonio. Qualche esempio, così da stimolare alla lettura della rivista (da questo numero si potrà sfogliare anche sul web, a pagamento, dal giorno dell’uscita – www.iltimone.org ).
Se in copertina campeggia, sullo sfondo della foto del cardinale Műller, il ‘lancio’ “Senza dottrina non c’è Chiesa”, all’interno le sei pagine dell’intervista sono introdotte dal titolo già di per sé significativo: “La verità non si negozia”.
Sui rapporti con i protestanti: “La riforma protestante non deve essere semplicemente intesa come una riforma da alcuni abusi morali, ma bisogna riconoscere che andava a incidere sul nucleo del concetto cattolico di Rivelazione”. Allora “si può sempre riformare la vita morale, le nostre istituzioni, università, le strutture pastorali, è necessario anche sbarazzarsi di una certa ‘mondanizzazione’ della Chiesa: tutto questo possiamo accettarlo dalle istanze della riforma protestante, ma dobbiamo dire che per noi ci sono errori dogmatici fra i riformatori che mai possiamo accettare”. Perciò “per cercare l’unità non possiamo accettare di ‘regalare’ due o tre sacramenti, o accettare che il Papa sia una specie di presidente delle diverse confessioni cristiane’.
Sull’esortazione postsinodale ‘Amoris laetitia’: “Noi siamo chiamati ad aiutare le persone, a poco a poco, per raggiungere la pienezza del loro rapporto con Dio, ma non possiamo fare sconti”. Ancora: “Non mi piace, non è corretto che tanti vescovi stiano interpretando Amoris laetitia secondo il loro proprio modo di intendere l’insegnamento del Papa. Questo non va nella linea della dottrina cattolica”. Dogma e sviluppo: “Ciò che è definito dogmaticamente non può essere smentito in alcun modo: se la Chiesa ha detto che ci sono sette sacramenti, nessuno, nemmeno un concilio potrebbe ridurre o modificare il significato di questi sacramenti. Chi vuole unirsi alla Chiesa cattolica deve accettare i sette sacramenti come mezzi di salvezza”. Infine: “La Chiesa ha chiaramente espresso il riconoscimento del matrimonio come una unione indissolubile tra un uomo e una donna (…) In questo le parole di Gesù sono molto chiare e la loro interpretazione non è un’interpretazione accademica, ma è Parola di Dio. Nessuno può cambiarla. (…) La Chiesa non accetta di secolarizzare il matrimonio. Il compito di sacerdoti e vescovi non è quello di creare confusione, ma quello di fare chiarezza”.
Evidentemente l’intervista al cardinale Műller calamiterà l’attenzione dei lettori di questo numero di febbraio de “Il Timone”. Nell’introduzione del ‘dossier’ che accompagna l’intervista vengono richiamate le parole di san Paolo: “Verrà il giorno in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole”. Nel ‘dossier’ i contributi di Mauro Gagliardi (“La teologia è sana quando non si fa trascinare dalle mode del momento”), di Giacomo Samek Lodovici (“La dottrina sociale cristiana fa fiorire l’uomo”), dell’arcivescovo Giampaolo Crepaldi (“Una prassi senza dottrina rischia di far perdere di vista il bene autentico”), di don Stefano Bimbi (“A dottrina come Dio comanda”).
Non possiamo però ignorare che, come di consueto, l’intera rivista è degna di interesse. Tra gli approfondimenti citiamo ancora quello di Andrea Zambrano sulla “ritirata del dogma laicista” (con un riferimento particolare all’atto pubblico di consacrazione della Nazione a Cristo Re da parte di Perù e Polonia), quello di Vincenzo Sansonetti sul “furore ideologico che vuole nascondere a tutti i costi le evidenze scientifiche” in materia di divorzio, aborto, fecondazione assistita, condizione gay e quello di Costanza Miriano dal titolo “I cattolici lo fanno meglio” (“Dio ama la relazione sessuale tra un uomo e una donna, e l’ha resa così nobile e meravigliosa da affidargli niente di meno che la vita degli uomini, le predilette fra le sue creature”).
Ricordiamo che “Il Timone” è venduto solo in abbonamento (inoltre si può trovare in numerose parrocchie italiane, elenco completo sul sito www.iltimone.org ). Per informazioni contattare [email protected] o il numero telefonico 02/69015059 . Da questo numero “Il Timone” si può sfogliare online, a pagamento, su www.iltimone.org il giorno stesso dell’uscita della rivista cartacea.