Embajadora Marcela López Bravo – Elecciones 6 de Junio 2021 (testo in italiano)

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L’Ambasciatrice Marcela López Bravo, recentemente nominata Ambasciatrice del Bicentenario, presenta la sua visione e il suo resoconto dei recenti eventi avvenuti in Perù in occasione delle elezioni presidenziali del 6 giugno 2021.

Qual è la tua percezione? Tu che sei a Lima, tu che hai vissuto questa situazione, si può davvero dire che stiamo facendo pressioni sui funzionari affinché lascino il Paese?

Grazie Isabel per questa possibilità di testimoniare in situ su ciò che sta accadendo in Perù. In realtà, il processo elettorale ha avuto una preparazione e una partecipazione importante da parte dei cittadini in questo secondo turno, in effetti perché al primo turno c’era stato assenteismo.

Al secondo turno, per verificare i risultati, in termini di voti,  dei due candidati, sono state prodotte numerose prove da parte dei cittadini che hanno partecipato nei seggi elettorali, secondo le quali,  tramite foto scattate e del ricordo di come hanno votato, il loro voto non compare.

Quindi ci sono state proteste dei cittadini in tutte le regioni. Si diceva che fosse successo solo a Lima, non è vero quanto ha pubblicato la stampa internazionale. La stampa nazionale ha ripreso dei video su quanto accadeva al Nord, al Sud, ad Arequipa, considerata il baluardo di Pedro Castillo.

C’è una reazione da parte dell’opinione pubblica perchè l’ Oficina nacional de procesos electorales (ONPE) richieda e ottenga che il Jurado National de Elecciones (JNE) mostri il registro dei voti, non dei 25 milioni di elettori, ma di quegli atti contestati da Forza Popolare in cui sarebbe provata la frode che è stata apertamente dichiarata.

I cittadini vedondo che il JNP non risponde a questa domanda, limitandosi a dire che «ci sono voti che non hanno rispettato le regole».

L’ex presidente della Corte costituzionale peruviana, Óscar Urviola Hani, ha affermato che le liste elettorali, l’ONPE e il JNE hanno l’obbligo di rispettare il voto popolare e devono chiarire ogni contestazione avanzata da Fuerza Popular.

Ci sono state manifestazioni da parte ogni partito. Ma la cosa più brutta di tutta questa situazione è che il signor Castillo, di Peru Libre, ha portato gente dalla sierra per intimidirci, per fustigarci  in un modo culturale molto brutto.

L’unica cosa che chiediamo ai cittadini è la calma e che la stampa internazionale sappia che non c’è una pressione sui funzionari per lasciare il Paese, ma piuttosto vi è la richiesta di chiarire cosa è successo nei  seggi elettorali vittime delle frodi di Peru Libre.

Abbiamo anche visto come Peru Libre abbia formato i suoi rappresentanti dicendo loro «andate presto ai seggi, se i presidenti del seggio elettorale non si presentano e neanche i rappresentanti di Fuerza Popular, prendetevi il seggio”, Sappiamo cosa è successo, che Peru Libre ha vinto lì.

Di fronte a queste prove inconfutabili di firme falsificate, di registri con la firma del medesimo rappresentante di Peru Libre, firme che dovrebbero essere studiate da grafologi, chiediamo all’ONPE di chiarire la situazione.

Siamo molto rattristati che la stampa e i funzionari internazionali, molte volte delle Nazioni Unite, possano dire che stiamo facendo pressioni affinché queste autorità lascino il paese, in nessun momento è stato detto loro di andarsene, è stato chiesto loro di fare chiarezza.

Ancora peggio è il background delle persone che gestiscono l’ONPE. Il signor Corvetto, che lo gestisce, è stato un osservatore delle elezioni fraudolente in Venezuela. E’ arrivato in Perù un membro del Forum di San Paolo specializzato in elezioni fraudolente. Era andato in Ecuador al tempo di Correa, in Venezuela al tempo di Maduro, in Argentina al tempo di Kirchner, lui ha formato i rappresentanti di Peru Libre.

Esistono altre prove di coloro che hanno affermato di aver votato per la signora Keiko e dicono “il mio voto non appare”.

Cosa è successo in Perù, il paese dell’America Latina con l’eccellenza nel suo processo elettorale? Dobbiamo reagire e non possiamo accettare che la stampa internazionale non stia captando ciò che sta accadendo in Perù.

Quello che intendiamo fare è mostrare  la verità su come ha votato la cittadinanza peruviana. In questo senso, come funzionaria, come peruviana, come cittadina io sono in quella linea. Non c’è bisogno di annullare le elezioni, c’è bisogno di sapere la verità su chi sarà il legittimo Presidente del Perù nei prossimi anni.