Cybersecurity e AI, i pilastri del futuro digitale protagonisti a Roma per Cybertech Europe 2025


0
41
Si sono spenti i riflettori sull’ottava edizione di Cybertech Europe, il principale evento europeo dedicato alla cybersecurity e all’innovazione digitale tenutasi nella location della Nuvola, a Roma.
L’edizione 2025 ha confermato come la cybersecurity sia ormai un fattore strategico della trasformazione digitale, non più soltanto un ambito tecnico ma una leva essenziale per la resilienza economica e sociale.
Nel corso dei panel tematici è emerso con chiarezza come intelligenza artificiale e tecnologie quantistiche costituiscano oggi i pilastri della nuova sicurezza digitale: l’AI, in particolare, sta rivoluzionando tanto le strategie di difesa quanto le tecniche di attacchi cyber, offrendo strumenti di rilevamento sempre più avanzati ma anche nuove potenziali vulnerabilità legate a un uso improprio della tecnologia.
Durante i due giorni di lavori, leader internazionali, rappresentanti istituzionali, CISO e innovatori hanno affrontato e discusso i temi più rilevanti e innovativi del settore delineando le priorità per il futuro della sicurezza digitale nel mondo.
Tra gli interventi più attesi, quello di Mike Pompeo, ex Segretario di Stato degli Stati Uniti (2018–2021) e Direttore della CIA (2017–2018),che ha offerto una visione approfondita sul ruolo centrale della cybersecurity nel nuovo scenario globale.
Ripercorrendo le sfide affrontate durante il suo mandato, Pompeo ha sottolineato come gli Stati Uniti continuino a rappresentare un motore di innovazione, tanto in ambito militare quanto strategico, ponendo la tecnologia al centro delle dinamiche di sicurezza e di potere internazionale. Pur riconoscendo l’esistenza di differenze tra le due sponde dell’Atlantico, Pompeo ha definito la relazione tra Stati Uniti e Unione Europea “intatta e destinata a durare”, richiamando i valori fondamentali condivisi e ribadendo che la collaborazione transatlantica resta essenziale per affrontare le minacce provenienti dalle potenze autoritarie. L’ex Segretario di Stato ha inoltre evidenziato come l’intelligenza artificiale si appresti ad assumere un ruolo sempre più rilevante non solo nella cybersicurezza, ma in ogni settore strategico, con impatti significativi sugli equilibri geopolitici e sull’economia mondiale.
Pompeo ha infine richiamato l’Europa alla necessità di ridurre la burocrazia per favorire l’innovazione, invitando le istituzioni a “premiare gli innovatori” e a costruire “un ecosistema tecnologico senza rivali nel mondo”.
Con oltre migliaia di partecipanti provenienti da tutto il mondo, decine di sessioni dedicate alle tecnologie emergenti e un network in continua espansione, Cybertech Europe si conferma anche quest’anno un hub strategico per il dialogo globale sulla sicurezza digitale riaffermando l’importanza di un approccio sistemico alla sicurezza digitale. La crescita costante dell’evento testimonia non solo l’urgenza del tema, ma anche la capacità dell’Italia di porsi al centro della scena europea come promotrice di innovazione, collaborazione e leadership nel settore cyber.
Michele Lamartina, Regional Vice President Italia, Grecia, Cipro & Malta di Palo Alto Networks: “Cybertech Europe si conferma, ancora una volta, l’appuntamento di riferimento in Italia per il settore della cybersecurity. Le sessioni che si sono susseguite nei due giorni e i momenti di confronto con i C-level italiani hanno ribadito con chiarezza come l’adozione di tecnologie avanzate, la spinta all’innovazione e la capacità di trasformazione siano oggi pilastri irrinunciabili per ogni azienda. È pertanto fondamentale che la sicurezza non sia percepita unicamente come una priorità, ma si elevi a responsabilità collettiva, condivisa e diffusa a tutti i livelli aziendali. Si tratta di un approccio essenziale per garantire un progresso digitale sicuro, un futuro resiliente agli attacchi e per contrastare in modo efficace gruppi e tecniche criminali sempre più evoluti e pericolosi. L’integrazione strategica dell’intelligenza artificiale è ora fondamentale per potenziare queste tecnologie avanzate, fornendo insight automatizzati, capacità predittiva e risposte rapide necessarie per neutralizzare queste minacce in evoluzione con velocità e precisione senza precedenti”. 
David Brezna, (ESET) per il suo approccio alla cyber security istituzionale e collaborazioni con governi.

David Března, Vice President of CS Operations and Scale Up, ESET) “La presenza di ESET a Cybertech Europe 2025, per il secondo anno consecutivo, rappresenta un momento significativo per riaffermare il nostro impegno nel promuovere una cultura della sicurezza informatica evoluta e consapevole. In un contesto digitale sempre più esposto a minacce sofisticate, è fondamentale che le organizzazioni, dalle piccole e medie aziende fino alle grandi enterprise, adottino soluzioni avanzate in cui i servizi MDR e le piattaforme di Threat Intelligence rappresentino dei veri strumenti strategici per garantire la protezione del dato, la continuità operativa e la resilienza aziendale. In questo contesto, ESET si presenta quindi come un attore autorevole e strategico nel panorama internazionale della cybersecurity, con un ruolo attivo e propositivo nel supportare le aziende, promuovendo l’adozione dei servizi MDR come pilastro fondamentale nella costruzione della postura di sicurezza da parte di clienti e partner”.

Dolman Aradori (NTTDATA) per la sua visione sull’AI e la sicurezza globale.

Dolman Aradori, Head of Cybersecurity di NTT DATA Italia: «L’intelligenza artificiale sta trasformando profondamente il modo in cui concepiamo la sicurezza informatica, rendendola più predittiva, adattiva e resiliente. Tuttavia, la vera sfida non è solo sfruttare la potenza dell’automazione, ma farlo in modo sicuro, trasparente e consapevole. Come NTT DATA crediamo che nel bilanciamento tra tecnologia e responsabilità si costruisca la fiducia digitale: una sicurezza che protegge i dati, i modelli e, soprattutto, le persone”.

Riccardo Scalzi, Head of Offer Engineering S3K “Le tecnologie di cybersecurity dual use, cioè quelle che possono essere impiegate sia per scopi civili che militari, stanno già modificando profondamente la natura della conflittualità tra Stati. L’integrazione è la parola chiave, ed il saper integrare è diventato per noi un punto cardine grazie al quale riusciamo ad affrontare problematiche e necessità sotto diversi punti di vista. Nello scenario odierno diventa quasi scontato dover parlare di tematiche afferenti ad AI, Simulazione e Blockchain ma molto spesso è difficile capire in che modo queste singole componenti possano essere integrate e fornire un vero valore aggiunto nel campo della Cybersecurity. Si può ad esempio parlare di AI come il «cervello» dell’ecosistema di sicurezza. l’AI non solo automatizza il rilevamento delle minacce (ad esempio, analizzando enormi volumi di dati per identificare anomalie), ma può anche essere usata per prevedere i comportamenti degli aggressori. La Simulazione (What-if Analysis) permette di testare le difese aziendali contro scenari di attacco ipotetici prima che si verifichino. Questo approccio proattivo aiuta a identificare le vulnerabilità e a ottimizzare i piani di risposta. Blockchain può essere utilizzata per garantire l’integrità e la sicurezza dei dati”.