Centrato sui guasti del Sessantotto e sul grande servizio reso alla comunità dagli ‘altri preti di strada” il numero di gennaio 2018 de “Il Timone”, il mensile di apologetica cattolica fondato nel 1999 da Giampaolo Barra e diretto da Riccardo Cascioli (che dirige nel contempo “La Nuova Bussola Quotidiana”).
Veniamo subito al primo tema: quel che accadde 50 anni fa nella cultura occidentale sta già suscitando un fiume di evocazioni e di considerazioni che sicuramente ci accompagneranno per l’intero 2018. Del resto all’argomento ha accennato anche papa Francesco nel consueto discorso di inizio anno al Corpo diplomatico: (a proposito dei diritti sanciti nella Dichiarazione universale del 1948) “Occorre tuttavia constatare che, nel corso degli anni, soprattutto in seguito ai sommovimenti sociali del Sessantotto, l’interpretazione di alcuni diritti è andata progressivamente modificandosi, così da includere una molteplicità di ‘nuovi diritti’, non di rado in contrapposizione tra loro”.
“Il Timone” di gennaio 2018 si occupa della “rivoluzione che ha sconvolto uomo, società e Chiesa” già a partire dalla copertina che porta un titolo eloquente: “Sciagurati quegli anni”. Nel ‘dossier’, introdotto dal titolo “Attentato all’uomo”, l’articolo di Erminio Riboldi evidenzia “le coordinate teoriche fondamentali del ’68, come la logica della rivoluzione e il libertarismo sessuale” ovvero “L’attacco alla natura umana e, quindi, al cristianesimo”. “Non c’è niente da festeggiare – osserva poi Vincenzo Sansonetti – C’è stata sì la rivoluzione, ma non la promessa rivoluzione sociale che abolisce le disuguaglianze, bensì una rivoluzione antropologica (…) che vuole abolire la persona”. Sansonetti evoca qui diversi passi di Pasolini, Oriana Fallaci, della sociologa Gabriele Kuby e del filosofo Horkheimer, tutti protagonisti divenuti molto critici di quegli ‘anni formidabili’. Della “risposta di don Giussani” al Sessantotto (“lo spartiacque che condusse alla nascita di CL”) parla Peppino Zola: “Fin dall’inizio don Giussani ebbe un giudizio molto critico su ciò che stava accadendo”, anche se Gioventù studentesca aderì all’occupazione dell’Università Cattolica di Milano nel novembre 1967. Infine Lorenzo Bertocchi richiama “l’altro Sessantotto” di chi avvertiva i pericoli di un sovvertimento culturale: da Augusto del Noce a Emanuele Samek Lodovici, dell’allora don Giacomo Biffi a Paolo VI, da Gabrio Lombardi a Giovanni Guareschi.
Il ‘Primo piano’ del ‘Timone’ di gennaio 2018 è intitolato “Col povero per Cristo” e presenta quattro ‘preti di strada’: fratel Ettore (per la penna di Riccardo Cascioli), don Pino Puglisi (Ermes Dovico), don Oreste Benzi (Lorenzo Bertocchi)e padre Solanus Casey (Benedetta Frigerio). La tematica è integrata poi da una riflessione di mons. Fernando Ocariz (prelato dell’Opus Dei), che è contenuta in “Carità senza Dio’” (Ares 2016) e da un contributo di Luisella Scrosati sulla santità ‘sociale’ nella storia della Chiesa.
Molti altri come sempre gli spunti di riflessione offerti dal mensile, ad esempio dalla presentazione (ad opera di Andrea Zambrano) del “Dizionario elementare della civiltà cattolica”, a cura di Barra, Iannaccone, Respinti alla rievocazione del ‘Sacco di Roma’ del 1527 ( di Saul Finucci), cui fornì grande stimolo la propaganda luterana.
‘Il Timone’ è venduto solo in abbonamento (inoltre si può trovare in 860 parrocchie italiane e in oltre 80 librerie, elenco completo sul sito www.iltimone.org). Per informazioni contattare [email protected] o il numero telefonico 02/69015059 . Da febbraio 2017 ‘Il Timone’ si può sfogliare online, a pagamento, su www.iltimone.org il primo di ogni mese.









